Si trovavano in Germania ai tempi di Federico Barbarossa, imperatore del Sacro Romano Impero nel pieno del XII secolo. Sempre in quel periodo, presero parte alle Crociate. Alla metà del XIII secolo valicarono le Alpi e si stabilirono nel nord Italia, precisamente nel comune bergamasco di Bedulita, in Valle Imagna.
Proprio qui, nel 1308, dopo avere fondato un piccolo villaggio, ancora oggi esistente con il nome di “Case di Personé”, furono elevati al rango di “conti” da parte dell’Imperatore Arrigo VII di Lussemburgo, lo stesso ricordato da Dante Alighieri nel “Paradiso” della sua Divina Commedia.
La rapida moltiplicazione dei membri del numeroso casato costrinse i capostipiti delle varie linee, affinché potessero essere identificati, ad assumere vari soprannomi, molti dei quali diventarono poi cognomi. E fra questi c’è quello di Personali, il cui ramo nel 1472 si trasferì nel modenese, precisamente nei pressi di San Giacomo Roncole di Mirandola. A quell’epoca l’America non era stata ancora scoperta e l’Italia, ancora ben lungi dall’avere un’unica identità politica. Anche i Personali, appena giunti nel modenese, non tardarono molto a stringere rapporti d’amicizia con la nobiltà locale, in primis con la potente famiglia dei Pico, la cui magnificenza risplende ancor oggi nel castello di Mirandola.
Prima dimora della casata dei Personali insediatisi nel modenese fu una torre, con merlatura ghibellina, edificata verso il XII secolo dai “Figli di Manfredo”, da cui derivarono i Pico. Alla fine del XV secolo, poi, i Signori della Mirandola cedettero il mastio di San Giacomo Roncole, circondato da un fossato e dotato di ponte levatoio, ai conti Personali, i quali, nel corso dei secoli, edficarono ai lati della torre due costruzioni, trasformandola in villa.
Sempre intorno al Cinquecento risale l’appellativo di “La Personala”, dal cognome dei signori che la possedevano, riportata ancora oggi sulle mappe toponomastiche dei Comuni di Mirandola e di Cavezzo. Villa “La Personala” (la parentela con la nobile casata dei Ferri, e la conseguente aggiunta nel cognome, risale agli inizi del Novecento) divenne con l’andare del tempo una residenza nobiliare che non fungeva solo da punto di riferimento per la comunità locale – qui si amministrava tra l’altro la giustizia ordinaria – ma rappresentava anche una tappa tenuta in grande considerazione dai signori dell’epoca che venivano a trovarsi nelle vicinanze.
In altri termini, come vuole una tendenza molto in voga nella penisola italiana durante il Settecento, Villa “La Personala” era diventata una residenza nobiliare di grande prestigio, con diversi locali affrescati (tra cui l’immancabile salone delle feste) e mobilio di pregio.
Non deve quindi stupire se, nel 1701, alloggiò qui il principe Eugenio di Savoia, comandante supremo dell’esercito imperiale, dopo avere occupato Mirandola. Una targa ricorda ancora oggi l’avvenimento, definendo il condottiero “spavento ai Turchi e argine ai Galli”. Alla fine del XIX secolo il torrione fu abbassato di parecchi metri e venne tolta tutta la merlatura, in quanto una parte era già crollata. Nel 1912, di ritorno dalla guerra italo-turca in Libia, il conte Guido Personali restaurò tutta la villa, incatenando la torre. Poco dopo, all’interno del castello, chiuse il profondo pozzo-rasoio, dotato di taglienti lame seghettate.